
Una corsa contro il tempo
Il “teatro a cronometro” di Edoardo Erba è una curiosa e interessante forma di training di sport e lavoro di palcoscenico. La corsa è uno sport solitario; la maratona è una sfida contro i propri limiti personali.
Il “teatro a cronometro” di Edoardo Erba è una curiosa e interessante forma di training di sport e lavoro di palcoscenico. La corsa è uno sport solitario; la maratona è una sfida contro i propri limiti personali.
Un omaggio all’uomo, all’artista e al poeta Totò, un viaggio nella vita del Principe de Curtis attraverso alcuni aneddoti tratti dai ricordi della figlia Liliana: un contributo artistico alla memoria di uno degli interpreti più significativi della nostra storia.
Il monologo è incentrato sulla figura della nobildonna Lucia Migliaccio Duchessa di Floridia, che il 27 novembre del 1814 sposerà – con matrimonio morganatico – il vedovo Ferdinando IV di Borbone, Re di Napoli. L'azione è agita in un abito – installazione, creato dalla stessa attrice, nella cui trama risiede un preciso richiamo alla tradizione tessile di San Leucio, ripercorrendo la vita piena di una donna dell’alta aristocrazia meridionale.
1932. Martin Schulse, tedesco, e Max Eisenstein, ebreo americano, soci in affari e amici fraterni, si separano quando Martin decide di lasciare la California per tornare a vivere in Germania con la famiglia. Ma l’ombra della Storia si proietta sul destino dei due amici.
Ritorna a Wunderkammer Roberto Azzurro, con un testo di Carolina Sellitto e accompagnato al pianoforte da Matteo Cocca, nella sua personalissima lettura delle vicende di Giordano Bruno interpretando, oltre al filosofo, anche l’autrice del testo, l’attore Gian Maria Volontè e la regina Elisabetta I d’Inghilterra.
Due impiegati, due macchine da scrivere, due storie; un ufficio, un capoufficio, un lavoro alienante, un tempo lento e inesorabile.
“Due”, liberamente tratto da “I dattilografi” di Murray Schisgal racconta di Paul e Sylvia. L’assurdo s’intreccia con il reale, le aspirazioni con i rimpianti; in un tempo bianco e rarefatto i protagonisti inciampano su se stessi e nelle trappole di una vita narrata, e troppe volte riflessa su uno specchio opaco.
In un ping pong di battute e silenzi serrati, Paul e Sylvia attendono il suono della campanella, l’ultimo giro del tempo, lo scoccare delle 17, per lasciare il loro posto, uscire, forse mentirsi, per poi tornare e, di nuovo forse, raccontare ancora.
Scritto da Manlio SantanelliDiretto e Interpretato da Roberto Azzurro Cosa succederebbe se, a causa di un esperimento divino o di un insolito fenomeno naturale, Napoli per un giorno rimanesse senza forza di gravità? Un torrenziale avvicendarsi di episodi, che vedono i cittadini…