Francesco D’Errico Trio – The song book: chapter two

Venerdì 26 maggio 2023 ore 21.00

Chiesa di Santa Caterina da Siena
via Santa Caterina da Siena, 38

Concerto di chiusura della stagione musicale

Francesco D’Errico Trio – The song book: chapter two

Francesco D’Errico Pianoforte
Marco De Tilla Contrabbasso
Marco Fazzari Batteria

Evento realizzato con il contributo della Fondazione Turchini
Con il sostegno di Gay Odin, Monserrato 1973, BabelAdv ed Edizioni Jonglez

Il concerto è gratuito per i possessori della WunderKarte

I biglietti sono acquistabili sul sito all’indirizzo www.wunderkammernapoli.com e danno diritto al posto assegnato in base all’ordine di acquisto. È possibile acquistare il biglietto anche direttamente sul luogo la sera dello spettacolo, previa disponibilità di posti.

L’ingresso sarà consentito dalle ore 20.30.

Con il patrocinio morale del Comune di Napoli, della Città Metropolitana di Napoli, del FAI – Fondo Ambiente Italiano, dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e dell’Ordine Architetti PPC di Napoli e Provincia.

Direzione artistica di Giulio Martino e Francesco D’Errico
Immagine grafica Alessandro Leone
Fotografo di scena Giancarlo de Luca

Immuni dalla fuorviante tendenza che alla trasgressione – di scelte, o di contesto, o di modalità esecutive – spesso pretende di associare l’attrattiva di un progetto, “The song book” si muove nel rassicurante alveo di quel repertorio che, jazzisticamente, un tempo avremmo definito “tradizionale” ma che, di fronte all’imperversante campionario di digressioni dal tema, assume oggi (quasi rivendicandola) un’orgogliosa dimensione di originalità. Travolti, cioè, dall’esigenza giovanilistica del “famolo strano”, a lungo e superficialmente media e mercati hanno trascurato l’essenziale purezza del jazz, che da sempre e infischiandosene delle mode, l’ha fatto veramente più strano di tutti. Cioè, l’ha fatto swing, bebop, cool o bossanova, senza perdere di vista mai il senso della comunicazione né della canzone, modello di sintesi espressiva e coerenza melodica. Capita, allora, che nella rigorosa e quasi naturale luce del trio di billevansiana ascendenza si svelino le tracce di un universo sonoro consolidato e, non per questo, meno rivoluzionario: i sovversivi più acuti, in qualsiasi campo dell’esistenza umana, sono coloro che rinnovano a fondo senza fare rumore.

Stefano Valanzuolo